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storia di spoleto - Casale San Sabino

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SPOLETO

Le Attrazioni
Spoleto essendo una città molto antica ha molte cose da visitare oltre ad essere la città di Don Matteo.


Duomo Di Spoleto
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto cattolico della città di Spoleto, chiesa madre dell'arcidiocesi di Spoleto-Norcia.
La cattedrale venne costruita a partire tra il 1151 e il 1227 in luogo di un edificio preesistente; al suo interno, nell'abside, vi è il pregevole ciclo di affreschi di Filippo Lippi Storie della Vergine, dipinto negli ultimi anni di vita dell'artista, tra il maggio 1467 e il settembre 1469
CULTURA

Teatro Romano
Il Teatro romano è un edificio teatrale di Spoleto, in Umbria risalente al I secolo a.C. Ha un diametro di 114,40 metri, la cavea ne misura circa 70. Si trova all'interno del Complesso monumentale di Sant'Agata.
MONUMENTO

ARCO DI DRUSO
L‘arco sorge a pochi passi da Piazza del Mercato, l’antico foro romano, di cui costituiva l’ingresso trionfale.
L’iscrizione ancora visibile sulla fronte informa che fu eretto per iniziativa del senato spoletino nell’anno 23 d.C, in onore dei principi Druso e Germanico, rispettivamente figlio e figlio adottivo dell’imperatore Tiberio.
MUSEO

ROCCA ALBORNOZIANA
La Rocca Albornoziana è un’imponente fortezza che sorge sulla sommità del Colle Sant’Elia, in posizione strategica e dominante tutta la vallata spoletina. Edificata a partire dal 1359, fa parte di una serie di rocche volute da Papa Innocenzo VI per ristabilire l’autorità del Pontefice, che dimorava allora ad Avignone, nei territori dell’Italia centrale facenti parte dello Stato della Chiesa.
Per realizzare il suo progetto, il Papa inviò in Italia il potente Cardinale spagnolo Egidio Albornoz, dal quale la fortezza prende il nome, che affidò a Matteo di Giovannello da Gubbio detto “il Gattapone” la direzione dei lavori, protrattisi fino al 1370 circa. La fortezza spoletina fu dunque perno del sistema difensivo posto a controllo della Flaminia e da cui partivano le azioni militari volte al recupero dei territori dell’Umbria, delle Marche e della Romagna.
Divenuta negli anni anche residenza dei rettori del Ducato, dei governatori della città e dei legati pontifici, la Rocca si arricchì di decorazioni ed affreschi, molti dei quali andarono perduti a partire dal 1816, quando la struttura venne trasformata in carcere, funzione che mantenne fino al 1982.
CHIESA

CHIESA SAN FILIPPO
La costruzione della chiesa, su progetto dell’architetto spoletino Loreto Scelli, iniziò nel 1640, ma l’edificio venne consacrato solo nel 1724.
La facciata presenta caratteristiche stilistiche tipiche delle chiese romane del primo ‘600 e l’interno è a tre navate con cappelle che ospitano altari seicenteschi e settecenteschi; il transetto è coperto da cupola. Gli altari sono impreziositi da buone tele settecentesche realizzate da Gaetano Lapis, Sebastiano Conca e Pietro Labruzzi e da altri dipinti su tela del pittore spoletino seicentesco Francesco Refini.
FONTANE

FONTANA DEL MASCHERONE
La fontana (sec. XVII-XVIII) è una delle più caratteristiche della città ed è chiamata dagli spoletini semplicemente
Il Mascherone, per via della imponente maschera umana coronata di alloro dalla cui bocca fuoriesce il forte getto d’acqua. Un’iscrizione informa di un restauro effettuato nel 1736 all’edicola che incornicia la vasca e la maschera, le quali sono invece seicentesche. Sulla destra è un’altra piccola fontanella che reca l’iscrizione BIBE VIATOR, un invito a dissetarsi alle sue freschissime acque rivolto al viaggiatore.
ACQUEDOTTO

PONTE DELLE TORRI
Il Ponte delle Torri, tra le più grandi costruzioni in muratura dell’età antica, alto ben 80 metri e lungo circa 230, aveva funzioni di acquedotto, portando in città l’acqua del monte tramite il canale posto sulla sua sommità. Un’altra sua funzione, che mantiene ancora oggi, era quella di collegamento tra il centro storico spoletino e il Monteluco, grazie alla presenza di un camminamento che corre lungo il versante nord.
Realizzato in calcare locale e sorretto da nove piloni collegati tra loro da arcate ogivali, il Ponte non è facilmente databile, ma il suo aspetto attuale viene solitamente collocato tra il XIII e il XIV secolo.
CHIESE

CHIESA DI SAN SALVATORE
La Basilica di San Salvatore, secondo il grande storico spoletino Sordini, rappresenta il maggiore monumento spoletino dell’antichità.
Di probabile origine funeraria, venne inizialmente dedicata ai martiri Concordio e Senzia, accomunati non solo perché sepolti in luoghi vicini, ma perché ad entrambi si attribuirono virtù taumaturgiche. Le guarigioni improvvise, che inizialmente gli spoletini riconoscevano a Senzia, più tardi vennero collegate all’acqua saluberrima che sgorgava abbondante dal Colle Ciciano.
In un documento benedettino dell’815 la basilica risulta intitolata a San Salvatore, un cambiamento molto probabilmente da attribuire all’intervento dei duchi longobardi. Successivamente, viene citato come Monasterium Sancti Concordii. Nel Cinquecento sulle pareti interne dell’abside vennero realizzati alcuni affreschi che richiamavano il culto del Crocefisso, da cui derivò la nuova denominazione di Chiesa del Crocefisso.
CHIESA

CHIESA DI SAN PONZIANO
Il complesso monumentale, dedicato al Santo patrono di Spoleto, è formato dalla basilica e dal monastero benedettino, in origine maschile, e successivamente femminile.
Nel 1788 vennero fatti dei lavori su progetto dell’architetto romano Giuseppe Valadier; tuttavia già in precedenza la struttura aveva subito degli interventi di adeguamento alle istanze post-tridentine. La facciata mantenne l’aspetto romanico, con il portale ornato di inserti musivi e simboli degli evangelisti attorno al rosone, l’interno elaborato secondo il nuovo gusto neoclassico fu dimezzato nella lunghezza per ricavarvi il coro. La cripta è ornata con affreschi del XIV-XV secolo e mantiene inalterato il suo aspetto originario.
All’interno del monastero è custodito il teschio di San Ponziano, che ancora oggi viene portato in processione il 14 Gennaio. La reliquia è esposta fino alla domenica successiva in occasione delle celebrazioni per la festa del martire-patrono. Numerose opere d’arte e suppellettili sacre di proprietà del monastero furono alienate a seguito della soppressione napoleonica del 1810 e delle demaniazioni del 1860.
PIAZZA

PIAZZA DEL MERCATO
La fontana fu costruita su progetto dell’architetto romano Costantino Fiaschetti tra il 1746 e il 1748.
Presenta una scenografica facciata composta nella parte inferiore da semplici lesene, e in quella superiore da un frontone riccamente scolpito, nel quale spicca il
monumento celebrativo della famiglia Barberini,
eseguito nel 1626 su progetto di Carlo Maderno. Una fonte pubblica nella piazza esisteva già in età comunale e fu ricostruita nel 1433: essa occupava lo spazio davanti alla fontana attuale, ma venne demolita nel 1746.
Il luogo dove sorge la fontana odierna era invece occupato dalla chiesa romanica di San Donato,
assai rovinata già nella seconda metà del ’500 e quindi sostituita dapprima da un orologio pubblico e poi, nel 1626, da un monumento dedicato ai Barberini.
STORIA

TORRE DELL'OLIO
Annessa al cinquecentesco Palazzo Vigili, è la torre più alta della città, e trae il suo nome dall’antica consuetudine difensiva consistente nel gettare dalla sommità delle torri l’olio bollente sugli assalitori. La torre attuale risale probabilmente al XIII secolo, ma un elemento difensivo affine esisteva nello stesso luogo già nel 217 a.C.,
quando le truppe cartaginesi di Annibale, in marcia verso Roma, vennero respinte dagli spoletini.
La memoria di tale celebre avvenimento ha dato poi il nome alla porta che sorge proprio sotto alla torre,
Porta Fuga.
PALAZZI

PALAZZO DEL COMUNE
Il palazzo, il cui nucleo originario si data al secolo XIII, è oggi visibile nel suo aspetto settecentesco,
scaturito da numerose fasi edilizie che si resero necessarie nel corso dei secoli a causa dei frequenti terremoti e degli accorpamenti di edifici circostanti.
L’unico elemento duecentesco ancora visibile è l’alta torre che sovrasta il resto della struttura, mentre il corpo principale presenta due prospetti: quello sul lato nord, realizzato tra 1784 e 1786 dall’architetto Pietro Ferrari, e quello sul lato sud, prospiciente la Piazza del Comune, progettato dall’architetto locale Francesco Angelo Amadio detto “Lo Scheggino”. Conclude questo lato la neogotica facciata del Palazzo Brancaleoni, l’ultimo degli accorpamenti operati allo scopo di ingrandire la sede comunale, decorata nel 1913 dagli artisti spoletini Giuseppe Moscatelli e Benigno Peruzzi. A questi ultimi si attribuisce anche la decorazione pittorica ed in stucco di gran parte delle sale interne, recentemente restaurate (2007), che ospitano inoltre pregevoli opere d’arte provenienti dalla ex Pinacoteca Comunale, tra le quali,
una grande tela del Guercino e due affreschi staccati del pittore rinascimentale Giovanni di Pietro detto “Lo Spagna”.
Notevoli sono la Sala dei Duchi, ornata nel soffitto dai ritratti idealizzati dei più importanti duchi longobardi di Spoleto, la
Sala Caput Umbriae, il cui programma decorativo è basato sull’esaltazione degli spoletini più illustri delle varie epoche, e la cappella interna al palazzo, dedicata a San Ponziano.
Fonte descrizione monumenti, piazze, chiese e palazzi (comune di Spoleto Turismo e Cultura)


PARTE DI SPOLETO DALL'ALTO




VIE DELLO SHOPPING
Tra le vie principali dello shopping della città di Spoleto, troviamo:
Corso Giuseppe Garibaldi;
Via Giuseppe Mazzini;
Viale Trento E Trieste.
Casale San Sabino S.A.S. Di Conti C. & C. Loc. Colle San Tommaso 22 Spoleto PG P.I. 03761240542
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